La Grotta dei Cervi è una grotta naturale situata lungo il litorale salentino, ha due ingressi ed è stata scoperta nel 1970.
Essa racchiude il complesso pittorico neolitico più imponente d'Europa.
Si contano all’incirca 3mila pittogrammi che raffigurano uomini, animali, ma anche piccole impronte di mani e figure mistiche che potrebbero avere tra i 5.000 e gli 8.000 anni.
Alcuni pittogrammi rappresentano scene di caccia di cervi, da cui deriva il nome della grotta. Si tratta di disegni astratti che rappresentano anche spirali e altre figure geometriche. Su una parete è raffigurato uno sciamano danzante, chiamato ‘Dio che balla’, che è diventato un po’ il simbolo del Salento.
La grotta si suddivide in tre corridoi abbastanza larghi e lunghi circa 200 metri ciascuno.
• Il primo corridoio si dirama ulteriormente e in esso furo trovati due scheletri e vasellame.
• Il secondo corridoio è ricco di pitture e vi si accede da un cunicolo. Ha anche due sale ed un laghetto naturale ed un deposito di guano che è stato usato dall'uomo neolitico per dipingere.
• Al terzo corridoio vi si accede attraverso un'apertura molto bassa.
La grotta dei cervi non è accessibile al pubblico ma al Castello Aragonese di Otranto è stata allestita una mostra permanente con reperti raccolti e una sala cinematografica che trasmette un documentario in 3D che riproduce fedelmente l’interno della Grotta dei Cervi.
